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Circo PATUF

ARTE E INCLUSIONE, MAGIA E FANTASIA

Dal 27 settembre al 6 ottobre, a Prata di Pordenone, in apertura della seconda edizione del Festival Riflessere, il Circo Patuf porterà in scena “#378”, uno spettacolo di circo-teatro che fa ricorso alla comicità e alla poesia per trattare un tema importante come la guerra, creando un luogo sospeso, in cui parlare di un argomento drammatico, intrattenendo e facendo pensare.
Inoltre, un momento speciale sarà dedicato alla collaborazione del Circo Patuf con la fattoria sociale “il Ponte”, cooperativa che da più di 30 anni si occupa di svantaggio psichico, cognitivo o sociale; e con il Centro Sociale Anziani di Prata di Pordenone.

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Tutto ha avuto inizio a fine settembre, quando sei classi dell’Istituto Superiore “A. Scarpa”, di Motta di Livenza, hanno iniziato un’attività ideata e seguita passo passo dalla dottoressa Stefania Polesello Pol, psicoterapeuta che collabora in qualità di esperta esterna per lo sportello ascolto dell’istituto. La finalità: stimolare il confronto sul tema “identità e adolescenza”. Ogni passo di questo percorso è stato accuratamente preparato al fine di creare uno spazio protetto in cui esprimersi liberamente.

Elementi essenziali come la rottura della routine scolastica e la garanzia della più ampia libertà di espressione, hanno permesso a studentesse e studenti di riempire di significato il dibattito, riflettendo su questioni fondamentali quali la percezione di sé, la solitudine, le maschere che creiamo e indossiamo, le imperfezioni e l’autostima. Tutte tessere di un mosaico estremamente complesso e troppo spesso ignorato, o maltrattato, dalla nostra società, quale è l’adolescenza.

Molto si è scritto e molto si è discusso nelle settimane del progetto. Ogni ragazza, ogni ragazzo, hanno avuto modo di mettere su carta la propria riflessione, per poi consegnarla all’analisi collettiva della classe. E anche laddove ciò avesse comportato un’esposizione difficile da gestire per il singolo, è stata offerta la possibilità di spostare il proprio vissuto autentico su un altro soggetto, appositamente inventato, affinché proteggesse le persone in questione. Altra testimonianza della cura con cui è stata intessuta quest’esperienza.

Le sei classi partecipanti hanno concluso il loro percorso trasformando l’avvenuta discussione in una creazione artistica originale, in forma di video, foto commentate o un cartellone scritto a mano, da presentare alla serata finale.

E qui ritorniamo alla nostra sala traboccante di persone. La conduzione della serata è stata affidata alla stessa dottoressa Polesello Pol, che ha saputo accogliere e mettere in comunicazione tutte le parti coinvolte: un ospite prestigioso, lo psicologo e psicoterapeuta Daniele Biondo, esperto nella psicoanalisi di bambini e adolescenti; studentesse e studenti

partecipanti al progetto, assolute protagoniste e protagonisti dell’evento; i genitori, interlocutori chiaramente fondamentali nel momento in cui si discute di rapporto tra mondo adulto e adolescenti; ed infine, ma non per importanza, le e gli insegnanti che hanno seguito le classi in questo percorso.

Si è discusso dell’importanza di trovare un punto d’incontro, ancora possibile, tra giovani e adulti, due mondi che, nonostante possano sembrare universi paralleli, devono necessariamente trovare un punto d’incontro. Ragazze e ragazzi avevano voglia e bisogno di esprimersi, ma anche una grande paura di farlo, non da ultimo per il fatto di doversi esporre presentando le proprie riflessioni a insegnanti e genitori. Per questo, la dottoressa Polesello Pol e il professor Biondo hanno fatto in modo che si sentissero rassicurati e protetti. Possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che la serata è stata un successo che ha superato, vogliamo ribadirlo, ogni nostra aspettativa. Studentesse e studenti hanno lavorato in modo autentico, trovando un palco dal quale esprimere liberamente, se non tutta, almeno una parte di sé. Un momento prezioso, di cui tutti i presenti, compresi noi, potremo fare tesoro. L’inaugurazione di un metodo, speriamo, che potrà essere replicato in altri progetti futuri.

Ringraziamo Daniele Biondo, le studentesse e gli studenti che hanno partecipato al progetto, genitori e insegnanti e tutte e tutti coloro che hanno preso parte a questa interessantissima serata.

 

Ringraziamo, inoltre, Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli e varie aziende del territorio per il sostegno alla seconda edizione di RIFLESSERE, Festival della Legalità; la città di Motta di Livenza, partner del progetto; l’Istituto Superiore A. Scarpa e il patronato Don Bosco per la collaborazione nella sua realizzazione.

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