Una serata fantastica quella del 10 novembre a Budoia presso la sala dell’ex Latteria.
Una location davvero adatta per ospitare Teresa Agovino, attivista e ingegnere ambientale.
Una zazzera di capelli ricci, occhi grandi, pieni di entusiasmo e dei racconti vivi, vivissimi.
È stato bello vedere il pubblico entrare affascinato in un mondo fatto di viaggi, genti, equità, consapevolezza.
Teresa ci ha aperto il cuore, raccontandoci ciò per cui si impegna ogni giorno: lottare per un mondo più giusto e ispirare gli altri al cambiamento.
Ha parlato di sostenibilità, di potabilizzazione dell’acqua, della gestione dei rifiuti, degli impatti del turismo sull’ambiente e le comunità che tocca.
Ci ha spiegato che esistono certificazione di pratiche green nel mondo dei viaggi e ci ha presentato Faroo, la startup che ha creato durante il loockdown.
Non ragionamenti astratti, ma racconti di vita.
Ogni tema affrontato era incarnato in un progetto che lei ha realizzato in giro per il mondo: in Africa, in Sud America, in Asia. Emozionante quando ha raccontato di esser stata accolta dal Capo tribù di un villaggio sperduto nella rossa terra Africana, che le ha tenuto le mani chiedendole come fare per portare l’acqua al suo villaggio.
O quando ha raccontato di aver conosciuto la donna a capo degli indigeni in Amazzonia che lottano per salvare la propria terra dalla deforestazione voluta dalle multinazionali.
O ancora quando ha reso concretissimo il significato di turismo sostenibile parlando con amore di una famiglia che in Perù, in un villaggio a 3000 metri sta sviluppando la propria economia.
Il turismo sostenibile è un turismo rispettoso che opera in modo etico, supporta gli operatori del posto e rispetta l’ambiente, al fine di rendere equo lo scambio con chi ci riceve.
Vivere lasciando impronte positive. Contenere gli impatti negativi. Questi i messaggi che da oggi ci porteremo nel cuore.
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